Rarissimi i casi di fallimento della PrEP e farmacoresistenze
Fallimento della PrEP: un altro caso di infezione con HIV in un individuo che assumeva costantemente i farmaci per la profilassi pre-esposizione (PrEP) è stato segnalato alla 25° Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI 2018) tenutasi la scorsa settimana a Boston, Stati Uniti.
È tuttavia difficile parlare con assoluta certezza di fallimento della PrEP, dato che il paziente non è stato sottoposto a monitoraggio e non aveva fatto il test dell’HIV nel periodo in cui ha accusato sintomi che potevano essere ricondotti alla sieroconversione.
Sono estremamente rari i casi di persone che hanno contratto un’infezione da HIV mentre assumevano la PrEP.
Nel 2016 sono stati segnalati due pazienti che hanno contratto un ceppo virale farmacoresistente nonostante l’assunzione dei farmaci preventivi, uno a Toronto e uno a New York. C’è anche un terzo caso, registrato ad Amsterdam nel 2017, anche se qui il ceppo non era farmacoresistente.
In questo caso, mancando i dati sul monitoraggio, è impossibile stabilire se il paziente ha contratto un ceppo resistente a tenofovir ed emtricitabina. I due principi attivi impiegati nella PrEP, oppure se ha sviluppato una resistenza in un secondo momento, avendo continuato ad assumerei farmaci per un mese dopo l’insorgenza di quelli che si sospetta siano sintomi di un’infezione acuta da HIV.
Un ulteriore studio presentato alla Conferenza ha indagato con quale probabilità degli individui con carica virale rilevabile trasmettevano un ceppo del virus HIV resistente a entrambi i farmaci impiegati nella PrEP.
Gli autori hanno rilevato che a King County, la contea dove si trova Seattle, la percentuale della popolazione HIV-positiva con una carica virale superiore alle 10.000 copie/ml e alti livelli di resistenza a tenofovir ed emtricitabina non superava lo 0,3%.
Tuttavia, una percentuale ancora più bassa di persone con diagnosi recente (solo tre casi in dieci anni, ovvero uno su 606 individui a cui è stata diagnosticata l’infezione) presentavano una farmacoresistenza primaria, ossia avevano contratto un ceppo virale già resistente a tenofovir ed emtricitabina. Questo dato probabilmente rappresenta la frequenza massima di persone che potrebbero infettarsi con un ceppo del virus HIV farmacoresistente nonostante assumano la PrEP.
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